Le Vere Cause del Cambiamento Climatico.

Cambiamento climatico UN PAR DE PALLE !
Ecco LA VERITA’ riguardo le avversità Meteo….
Io la penso così, perchè così sembra essere !
Vediamo Le Vere Cause Del Supposto Ma Non Provato Cambiamento Climatico-
FIUMI NON PULITI.
Secondo le normative europee, i corsi d’acqua devono rinaturalizzarsi, ossia tornare alla loro condizione originaria di secoli fa. Questa politica, sebbene ben intenzionata, ha portato a una mancanza di interventi di pulizia e manutenzione, causando l’accumulo di detriti e inquinamento. La mancanza di pulizia dei fiumi porta all’ accumulo di detriti legnosi e di arbusti alberi sradicati dai loro letti che l’ Europa vieta di eliminare e che all’arrivo delle piene possono occludere le arcate dei ponti e farli crollare, e se non crollano, determinano il cedimento degli argini di terra che sotto una spinta idrostaica eccessiva crollano con il conseguente allagamento de campagne, case e intere città, incautamente costruite la dove prima erano delle paludi apaci di assorbivano efficacemente gli impati della ondate di piena.
La rinaturalizzazione è inefficace se non accompagnata da un adeguato monitoraggio e gestione degli ecosistemi acquatici, contribuendo così a una percezione errata della salute dei fiumi e del loro impatto sul clima e con risultati catastrofici.
ARGINI FATTI DI TERRA.
Gli argini in terra costano pochissimo ma sono frequentemente soggetti a erosione e danni causati dalla fauna selvatica, come le nutrie, che scavano buche. Queste aperture possono generare fontanazzi, che a loro volta provocano il crollo degli argini stessi. La gestione inadeguata degli habitat fluviali e la mancanza di interventi di consolidamento degli argini possono aggravare la situazione, aumentando il rischio di allagamenti e destabilizzando l’ecosistema locale. Ne consegue che gli animalisti debbano mettersi il cuore il pace, perchè nutrie e affini debbono essere praticamente eliminati tutti, pena danni colossali a tutto e a tutti,
CASE COSTRUITE DENTRO I FIUMI.
La costruzione di abitazioni all’interno dei letti fluviali rappresenta una grave violazione delle normative ambientali. Queste strutture non solo compromettono la naturale dinamica dei corsi d’acqua, ma aumentano anche il rischio di danni in caso di piene o alluvioni. La presenza di edifici in aree a rischio idraulico è spesso il risultato di concessioni edilizie poco prudenti o addirittura illegittime.
INTERI PAESI COSTRUITI SU EX PALUDI.
La costruzione di insediamenti residenziali e commerciali su terreni un tempo paludosi ha portato a gravi conseguenze ecologiche. Le paludi svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio idrico e nella filtrazione delle acque. La loro distruzione non solo altera gli ecosistemi locali ma contribuisce anche al cambiamento del microclima, aumentando il rischio di eventi meteorologici estremi.
L’ Antico Golfo Padano: La Pianura Padana era originariamente un golfo marino, che si è allontanato a causa delle spinte tettoniche delle Alpi e degli Appennini. Questo processo ha portato alla formazione della pianura attuale, riempita da sedimenti fluviali. Nella Pianura Padana, diverse zone si trovano addirittura sotto il livello del mare, principalmente a causa della sua geografia e delle attività di bonifica. Il costo energetico per mantenere delle GRANDI IDROVORE sempre in funzione è molto alto e ci si sta chiedendo se non sia il caso di lasciare che l’ acqua ritorni la dove era prima !
CONCESSIONI EDILIZIE NON DOVUTE.
Le autorizzazioni per la costruzione in aree vulnerabili sono spesso rilasciate senza considerare adeguatamente le conseguenze ambientali. Questo approccio miope può portare a una proliferazione di edifici in zone ad alto rischio idraulico o ecologico, aggravando i problemi legati al cambiamento climatico e alla gestione delle risorse naturali.
MENEFREGHISMO, INCAPACITÀ E RAPACITÀ DEI POLITICI LOCALI.
La mancanza di responsabilità da parte dei politici locali nel gestire le risorse ambientali è un problema significativo. Spesso, decisioni basate su interessi personali o pressioni economiche prevalgono suN considerazioni ecologiche, portando a politiche che ignorano le reali necessità della comunità e dell’ambiente.
Interessi enormi sulla transizione energetica !
La transizione energetica è un processo cruciale per affrontare i cambiamenti climatici ( nei quali cui però, io non credo siano di sola origine antropica ) per promuovere un futuro sostenibile. Tutto quersto, comporta enormi interessi economici e sfide significative che forse potrebbero essere evitate o almeno ridotte a quel che sia essenziale.
Interessi Economici–
- Settori Tradizionali vs. Rinnovabili: La transizione dall’uso di fonti fossili a quelle rinnovabili minaccia gli interessi di settori consolidati, come quello del gas e del carbone. Questi settori sono spesso supportati da lobby influenti che possono ostacolare l’adozione di politiche favorevoli alle energie rinnovabili attraverso campagne di disinformazione.
- Investimenti in Infrastrutture: La transizione richiede investimenti massicci in nuove infrastrutture energetiche, stimati in circa 21,4 trilioni di dollari per espandere la rete elettrica globale e aumentare l’elettrificazione. Questo rappresenta una sfida non solo economica, ma anche politica, poiché le decisioni su quali tecnologie finanziare possono influenzare profondamente l’economia globale.
- Opportunità di Mercato: Nonostante le sfide, la transizione energetica offre opportunità significative per le imprese che investono in tecnologie verdi, ma a gr ande danno di quelle ancora basate su energia fossile, e di questo si deve tener conto.
L’Italia, ad esempio, potrebbe posizionarsi come fornitore di soluzioni sostenibili per i mercati che cercano alternative a basso impatto ambientale.
Sfide Tecnologiche e Regolatorie
- Innovazione Tecnologica: La transizione richiede lo sviluppo di nuove tecnologie, come sistemi di stoccaggio dell’energia e idrogeno verde, per affrontare l’intermittenza delle fonti rinnovabili. La necessità di innovazione si scontra con il ritardo nell’implementazione delle normative necessarie per supportare queste tecnologie. Ricordo però che per produrre Idrogeno occorre sempre molta energia.
- Cambiamenti Comportamentali: La transizione non riguarda solo la tecnologia; richiede anche un cambiamento nei comportamenti dei consumatori e nelle pratiche industriali. Ciò implica una revisione delle catene di approvvigionamento e delle politiche pubbliche a livello globale.
- Autorizzazioni e Infrastrutture: Le difficoltà burocratiche nella concessione delle autorizzazioni per nuovi progetti energetici possono rallentare significativamente il progresso della transizione. È necessario un approccio più snello e reattivo da parte dei governi per facilitare la costruzione delle infrastrutture necessarie ma senza troppa fretta perchè scelte azzardare potrebbero essere deleterie per tutti.
Le fogne.
NESSUNA MANUTENZIONE DEGLI SCARICHI FOGNARI
L’assenza di interventi regolari per la manutenzione degli impianti fognari porta a gravi problemi di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee. Questo non solo compromette la qualità dell’acqua ma contribuisce anche all’aggravamento delle condizioni climatiche locali attraverso l’inquinamento degli ecosistemi acquatici.
NESSUN CONTROLLO SU CHI HA IL COMPITO DI PULIRE LE FOGNE
La mancanza di supervisione sulle aziende responsabili della pulizia delle fogne può portare a un’inadeguata gestione dei rifiuti e dei sistemi fognari. Senza controlli rigorosi, è probabile che si verifichino abusi o negligenze che aggravano ulteriormente i problemi ambientali già esistenti.
Questi punti evidenziano come le problematiche ambientali siano spesso il risultato di scelte politiche discutibili e pratiche gestionali inadeguate piuttosto che del cambiamento climatico indotto dall’uomo, come comunemente sostenuto, ma a qualcuno fa molto comodo dalla comunità scientifica.
VEDIAMO ALTRO:
NESSUNA PROVA SCIENTIFICA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO ANTROPICO.
Non esiste alcuna prova scientifica che le condizioni meteo avverse di questi giorni siano d’origine antropica, ma a qualcuno fa molto comodo economicamente farlo credere alla gente comune. Il clima è sempre cambiato nel tempo anche in modo apparentemente anomalo.
MEDIA E ALLARMI CLIMATICI A SCOPO DI LUCRO.
Tutti i mezzi di comunicazione di massa asserviti a interessi ben precisi lanciano allarmi climatici al solo scopo di fare montagne di soldi, alla faccia di chi crede che i cambiamenti climatici siano dovuti alla sola attività umana, e questa è una spudorata falsità dimostrata da eminenti scienziati non asserviti a colossali interessi economici.
DATI METEOROLOGICI LIMITATI.
Non esistono dati meteorologici di prima della data del 1850. Solo dal 1950 circa si sono iniziati a registrare in modo sistematico, e solo ora, con l’avvento del sistema satellitare, ne abbiamo di precisi e abbondanti, riguardo ogni metro quadrato della nostra Terra. Questo fa capire chiaramente come ancora non sia possibile fare previsioni climatiche a lungo termine.
CICLI DEL SOLE E DELL’ORBITA TERRESTRE.
Il Sole ha cicli periodici di maggiore o minore emissione energetica della durata di circa 11 anni, ma anche di durate diverse, che in concomitanza alle differenti posizioni dell’orbita terrestre e all’inclinazione del suo asse possono far assorbire alla Terra quantità diverse di energia solare.
DURATA della vita UMANA E MEMORIA COSMICA.
I tempi di vita umani, in relazione a quelli cosmici, hanno una durata troppo breve perché mantengano memoria del passato cosmico.
Per tutti i motivi suddetti, io non credo minimamente che le fluttuazioni climatiche entro le quali ci troviamo attualmente siano di origine antropica, ma lo si voglia proditoriamente far credere solo per i colossali interessi che ci spingono alla transizione energetica, che pur utile e dovuta, la si sta spingendo troppo velocemente e farà danni immensi, solamente all’economia delle nazioni europee sotto la guida di un’ideologia “verde” che appare distruttiva per tutti, anche per lo sciocco “verdismo”.
Gli enormi interessi di alcune organizzazioni nella transizione energetica, a tutto danno delle popolazioni europee !
Gli interessi enormi sulla transizione energetica derivano principalmente dai grandi investimenti richiesti per passare da fonti di energia tradizionali (come combustibili fossili) a fonti rinnovabili (come solare, eolico e idroelettrico) e da politiche climatiche sempre più stringenti. Questo cambiamento è sostenuto da una serie di attori economici e politici, ma ha implicazioni profonde per le popolazioni, specialmente in Europa.
Interessi economici e industriali nella transizione energetica.
- Grandi investimenti in energia rinnovabile: La transizione richiede ingenti capitali per lo sviluppo di infrastrutture come impianti solari, turbine eoliche, reti elettriche intelligenti e stoccaggio di energia. Le grandi multinazionali dell’energia e della tecnologia stanno giocando un ruolo fondamentale in questo processo, poiché vedono opportunità di profitto a lungo termine in un mercato energetico rinnovato.
- Lobbying politico: I settori energetici tradizionali, come il petrolio e il gas, stanno affrontando un forte declino, mentre aziende che operano nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica stanno guadagnando potere. Molte politiche governative favorevoli alla transizione, come incentivi per le energie pulite, sono spesso influenzate da pressioni di lobby industriali che mirano a ottenere sovvenzioni, agevolazioni fiscali e accesso a mercati regolamentati.
- Nuove tecnologie e profitti: Le industrie della tecnologia e delle rinnovabili vedono enormi margini di profitto attraverso la produzione di nuovi dispositivi energetici, come pannelli solari e batterie. Alcuni grandi attori tecnologici stanno investendo massicciamente in innovazione per monopolizzare queste tecnologie, con l’obiettivo di trarre vantaggio dal cambiamento delle politiche energetiche globali.
Impatto sulla popolazione europea.
- Aumento dei costi energetici: Uno degli effetti più immediati della transizione è il possibile aumento dei costi per le famiglie europee. Le infrastrutture energetiche esistenti devono essere modernizzate e, spesso, gli investimenti vengono trasferiti sugli utenti finali. Questo ha portato a bollette energetiche più alte, aggravando le difficoltà economiche di famiglie già in difficoltà.
- Perdita di posti di lavoro nei settori tradizionali: La chiusura di industrie legate ai combustibili fossili, come miniere di carbone o impianti petroliferi, sta causando un’ondata di disoccupazione in alcune regioni europee. Molti lavoratori nei settori tradizionali trovano difficile riqualificarsi per lavori nelle energie rinnovabili, che richiedono competenze tecniche diverse.
- Tasse e incentivi legati alla transizione: I governi europei stanno implementando tasse sul carbonio e altre imposte ambientali per scoraggiare l’uso dei combustibili fossili. Sebbene queste politiche siano pensate per ridurre l’impatto ambientale, spesso finiscono per colpire maggiormente le famiglie a basso reddito, che hanno meno risorse per adattarsi a nuove tecnologie energetiche o per affrontare aumenti dei prezzi.
- Difficoltà per le PMI: Le piccole e medie imprese europee, specialmente quelle che dipendono da settori energivori, possono trovarsi in difficoltà ad adattarsi ai nuovi requisiti energetici e alle regolamentazioni ambientali. Mentre le grandi imprese hanno risorse per investire in tecnologie verdi, le PMI spesso faticano a far fronte agli alti costi iniziali della transizione.
- Infrastrutture pubbliche inadeguate: La transizione energetica richiede infrastrutture nuove e moderne, ma in molte regioni europee queste sono insufficienti. Ad esempio, le reti di trasporto dell’energia non sono sempre pronte per gestire l’elettricità proveniente da fonti intermittenti come il solare o l’eolico, provocando instabilità nei sistemi energetici locali.
Chi guadagna dalla transizione energetica?
- Grandi multinazionali dell’energia: Aziende come Siemens, Tesla e Vestas stanno guadagnando enormemente dalla transizione energetica, poiché stanno sviluppando e vendendo tecnologie essenziali per le rinnovabili, come turbine eoliche e batterie per lo stoccaggio energetico.
- Banche e investitori finanziari: Molti fondi di investimento hanno visto nella transizione energetica una grande opportunità per generare rendimenti a lungo termine, finanziando progetti verdi. Questi investimenti, pur necessari, spesso favoriscono grandi attori economici a scapito di piccoli operatori locali.
- Governi e istituzioni internazionali: I governi e le istituzioni come l’Unione Europea traggono vantaggio dalla transizione energetica attraverso la creazione di nuove tasse, incentivi e regolamentazioni che favoriscono lo sviluppo sostenibile. Tuttavia, queste misure possono essere percepite come costose e inefficaci dalle popolazioni locali, soprattutto quando non sono accompagnate da un chiaro miglioramento della qualità della vita.
Le mezogne dei Mass Meda.

Il cosiddetto “99% degli scienziati” che concordano sulle presunte cause del cambiamento climatico, come ripetono incessantemente i mass media, è una clamorosa menzogna! Non esiste alcuna prova concreta che dimostri che siano stati intervistati tutti gli scienziati del mondo per giungere a questa conclusione. È inaccettabile che si affermi che solo l’1% sia contrario, quando in realtà non abbiamo mai visto un’inchiesta seria e globale su questo tema cruciale.
Inoltre, gli scienziati che osano dissentire dalle narrative dominanti vengono sistematicamente esclusi dai media. La loro voce è silenziata, mentre i sostenitori delle teorie ufficiali hanno accesso illimitato a palcoscenici televisivi e piattaforme pubbliche. Questa è una chiara e vergognosa forma di censura! È ora di smascherare questa manipolazione della verità e di garantire che tutte le opinioni siano ascoltate, non solo quelle che si allineano con l’agenda prevalente. Non possiamo permettere che la disinformazione continui a prosperare sotto il velo della notorietà!
Spero che questa versione rispecchi il tono accusatorio e deciso che desideravi!
Conclusione.
La transizione energetica è inevitabile e necessaria per ridurre le emissioni e combattere il cambiamento climatico, ma è accompagnata da enormi interessi economici che spesso non tengono conto delle esigenze e delle difficoltà delle popolazioni. Le famiglie e le imprese europee, in particolare quelle più vulnerabili, potrebbero subire conseguenze economiche significative, soprattutto se il processo non sarà gestito in modo equo.
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Invito ai Lettori. Gentile lettore, commenta questo articolo perchè il parere altrui è sempre molto gradito per fare meglio il punto. Se vuoi saperne di più su queste avventure nel mondo digitale, ti invito a leggere: miei articoli sul blog: www.pittografica.it
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Un caro saluto,
dr Zeno Pagliai.
Ricerche eseguite dal dott. Zeno Pagliai su fonti ritenute affidabili: https://www.pittografica.it/fonte-delle-informazioni/
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