SOLA CON UN CANE.

” Il Prezzo della Libertà “ Sola con un cane.

Dio, Patria, Famiglia”: Che vita di merda ?
In nome della sua libertà. Sola con un cane.
Aveva sempre detto che la libertà era la cosa più importante. Voleva essere libera di scegliere, di non piegarsi a nessun destino prestabilito, di non farsi incatenare dalle responsabilità di una famiglia. Così aveva deciso di non avere figli. Per non rinunciare alla sua carriera, al suo tempo, alla sua autonomia. Era rimasta sola con un cane,
Ogni mattina si alzava presto, prendeva il caffè in solitudine e usciva di casa in un silenzio che non era pace, ma assenza. Raggiungeva il suo ufficio, sempre lo stesso, da anni. Un luogo di lavoro che la sua Nazione le aveva assegnato, grigio, impolverato, senza tempo, dove i giorni si consumavano tra scartoffie senza valore, firme automatiche, timbri e fotocopie che cadenzavano il ritmo della sua esistenza come un battito cardiaco ormai debole e meccanico. Ferie e feste solitarie o in compagnia del ganzo di turno.
Poi un giorno pensò che gli anni erano passati, e con loro anche l’illusione che tutto questo fosse servito a qualcosa. Non c’era più la soddisfazione di un tempo, ma forse non c’era mai stata, solo un’inutile resistenza alla consapevolezza che l’ambizione, quella tanto difesa, si era trasformata in una condanna.*
Tornava a casa la sera e l’unico essere che l’ aspettava era il cane. Le faceva le feste, scodinzolava, la guardava con occhi pieni di aspettative, ma lei sapeva che non era amore, era solo un cane che aveva fame. Bastava una ciotola riempita e tutto il suo affetto si spegneva, si accucciava in un angolo e dormiva, lasciandola di nuovo sola, con il frigorifero che ronzava monotono nell’aria spoglia.
Non c’erano voci infantili a riempire il silenzio, né mani piccole a cercare le sue. Nessuno che la chiamasse “mamma”, nessuno che la facesse sentire necessaria, viva, parte di qualcosa di più grande di un contratto, di un salario, di un ufficio, di scartoffie, dove nessuno si sarebbe ricordato di lei dopo la pensione.
Si guardò allo specchio. Il viso ormai scavato dal passar noioso degli anni, gli occhi spenti, il trucco pesante ma ormai iniutile, Cercò di sorridere, ma si chiese a chi mai potesse interessare quel sorriso. Poi si sedette sul divano, accarezzò il cane, e capì che la libertà che aveva scelto era solo un’altra forma di prigione.
Questo, in nome di una lbertà, colpevole di non aver restituito la Vita che Dio le aveva regalato perchè la trasmettesse a qualcun altro…
Questa sarebbe la beata libertà da Dio, dalla Patria e dalla Famiglia ?
*
“La libertà, quando è solo un’astrazione senza radici umane, può trasformarsi in un deserto emotivo. La protagonista, che ha rifiutato le responsabilità della famiglia per inseguire una carriera, si ritrova a vivere una vita grigia e isolata. Il suo percorso è un monito: la libertà senza amore e senza legami significativi può essere più una condanna che un dono. La vera libertà non è solo l’assenza di vincoli, ma la capacità di creare legami che danno senso alla nostra esistenza.”
In questo senso, critico duramente l’idea che la libertà possa essere raggiunta solo attraverso l’individualismo estremo, sottokibeo l’importanza delle relazioni umane e della famiglia nel dare significato alla vita.
Il Mondo Multidisciplinare di Zeno Pagliai.
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