I nuovi barbari progressisti

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I nuovi barbari progressisti

i nuovi barbari progressisti

Chi sono i nuovi barbari progressisti? Un’ideologia che si definisce “progressista” ma ostacola il progresso, la spiritualità e l’identità italiana. Un’analisi profonda su ciò che ci sta corrodendo dall’interno.


✨ Chi sono i nuovi barbari progressisti

Un tempo i barbari devastavano le città con il fuoco e la spada. Oggi si presentano con parole seducenti, slogan ideologici e una retorica che si definisce “progressista” ma che, in realtà, ostacola ogni forma di progresso autentico. I nuovi barbari progressisti non distruggono le mura: erodono le fondamenta culturali, spirituali e identitarie dell’Italia. E il Ponte di Messina, simbolo di visione e ambizione, è diventato il bersaglio perfetto di questa nuova ondata di decostruzione.


🌉 I nuovi barbari progressisti contro il Ponte di Messina

Il Ponte di Messina è molto più di un’infrastruttura: è un simbolo di connessione, di riscatto per il Sud, di orgoglio nazionale. Eppure, i nuovi barbari progressisti lo osteggiano con fervore, non per ragioni tecniche, ma per motivi ideologici. In nome di un ambientalismo dogmatico e di un “progresso” che rifiuta il progresso concreto, si oppongono a un’opera che potrebbe generare occupazione, sviluppo e coesione territoriale.

Questa opposizione non è casuale: è parte di una visione che preferisce il declino alla costruzione, la paralisi alla trasformazione. Il Ponte di Messina, come le grandi opere del passato, rappresenta una sfida alla mediocrità. E proprio per questo, i nuovi barbari progressisti lo temono.


🏛️ I nuovi barbari progressisti e il rifiuto della romanità

Nell’antica Roma, le grandi opere non erano solo funzionali: erano manifestazioni di potere, civiltà e spiritualità. Gli acquedotti, le vie consolari, il Colosseo—tutto parlava di una Roma che costruiva per durare. Chiunque volesse far parte di quella civiltà era accolto, ma doveva rispettarne le leggi e i valori.

Oggi, i nuovi barbari progressisti invocano inclusività, ma rifiutano ogni forma di identità condivisa. Dove un tempo c’era integrazione attraverso il rispetto della romanità, oggi c’è frammentazione, confusione e rifiuto delle radici. La romanità non era esclusione: era coerenza. E questa coerenza è ciò che i nuovi barbari progressisti vogliono cancellare.


🕊️ I nuovi barbari progressisti e la fine della spiritualità

La Roma antica era un crocevia di divinità, culti e rituali. Ma nonostante la pluralità religiosa, esisteva un profondo senso di sacralità che univa il popolo romano. Oggi, quel collante spirituale è stato sostituito da un materialismo ateo militante che nega ogni dimensione trascendente.

I nuovi barbari progressisti non credono in nulla che non sia misurabile, monetizzabile o ideologicamente conforme. Questo vuoto spirituale non è neutro: è corrosivo. E rischia di aprire le porte a una nuova “calata dei barbari”, non armati di spade, ma di indifferenza, nichilismo e disprezzo per la bellezza della nostra cultura.


🇮🇹 I nuovi barbari progressisti e il tradimento dell’identità italiana

Mentre l’Italia cerca di ritrovare sé stessa, i nuovi barbari progressisti collaborano con forze che ne minano le fondamenta. Tradiscono la cultura, la storia, la spiritualità. E lo fanno dall’interno, con il sostegno di chi, in un futuro non troppo lontano, potrebbe divorare anche loro.

Questo tradimento non è solo politico: è antropologico. È il rifiuto di ciò che siamo, di ciò che potremmo essere. È la corrosione dell’anima italiana, mascherata da modernità. E se non reagiamo, rischiamo di perdere non solo il passato, ma anche il futuro.


🏗️ I nuovi barbari progressisti e la paura di costruire

Essere davvero progressisti significa costruire, non distruggere. Significa avere il coraggio di immaginare un’Italia che non si vergogna della sua grandezza, che osa progettare, unire, creare. Il Ponte di Messina non è solo cemento e acciaio: è un atto di fiducia nel futuro.

Chi lo osteggia in nome di un’ideologia sterile si comporta come i nuovi barbari progressisti—nemici del futuro, travestiti da paladini del presente. Ma il vero progresso non teme la grandezza: la abbraccia.


📢 Conclusione

L’Italia ha bisogno di visione, di spiritualità, di identità. Ha bisogno di costruire ponti, non muri ideologici. E ha bisogno di riconoscere i nuovi barbari progressisti per ciò che sono: ostacoli travestiti da soluzioni. Se vogliamo evitare una nuova decadenza, dobbiamo tornare a credere in ciò che ci ha resi grandi.

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