Animali Psicopompi

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Animali Psicopompi

Animali psicopompi. Una stranezza nel passato he ora si ripresenta.

animali psicopompi
animali psicopompi

Gli animali psicopompi si credeva fossero creature considerate capaci di guidare le anime dei defunti verso l’aldilà. Nella tradizione, spesso sono rappresentati da uccelli come corvi, gufi e aquile, ma anche cani sono stati considerati psicopompi in alcune culture, come quella azteca.

Con la possibilità che ora alcuni comuni italiani danno ai padroni degli animali di poter seppellire i loro animali insieme a loro, con una foto che li ritragga insieme, si torna a tempi molto remoti ma simboleggia un profondo ma eccessivo legame emotivo tra esseri umani e animali. Questo gesto riconosce la natura relazionale dell’esistenza e il valore delle connessioni che trascendono le specie. Però, solleva anche questioni sulla natura della morte e sulla nostra percezione dell’aldilà, evidenziando come le nostre relazioni con gli animali siano sempre più centrali nella vita di coloro che nella loro scala dei valori mettono al primo posto i loro animali e questa è cosa grave !

Il problema della morte anticipata.

Quando uno dei due muore prima dell’altro, si pone il problema di come gestire il desiderio di unione postuma.

Questo dilemma evidenzia la complessità delle relazioni inter-specie e la necessità di nuove e costose pratiche funerarie che rispettino i desideri di coloro che considerano erroneamente gli animali parte integrante della loro famiglia umana, ma con grave disappunto dei parenti che saranno giustamente molto poco disposti a sostenerne le spese di questo desiderio senza senso alcuno !

Esempio di Alain Delon.

Il caso di Alain Delon, che voleva essere seppellito con i suoi cani ma morì prima che essi invecchiassero, mette in luce le difficoltà pratiche e le implicazioni etiche di tali desideri. Cosa avrebbero dovuto fare gli eredi, ammazzare tutti suoi cani per soddisfare il suo ultimo ordine ?

Non si può certo giustificare l’uccisione degli animali per soddisfare questo desiderio.

La tendenza di alcuni a considerarsi sempre più simili agli animali può essere vista come un riconoscimento della nostra natura condivisa e della nostra appartenenza al mondo naturale. Però è bene dire come sia importante distinguere tra un sano apprezzamento per la vita animale e la perdita di una identità spirituale.

Questa tendenza non è un buon segno perché dimostra la disperazione di chi non crede che la coscienza possa prolungarsi oltre la morte fisica.

Mi preoccupa il fatto che alcune persone si sentano sempre più animali e sempre meno esseri umani dotati di Spirito.

Che gli altri si facciano seppellire liberamente con i loro animali, basta che non siano asini, somari, muli, bardotti o cavalli, perché anche lo spazio nei cimiteri costa carissimo !🐘🦓🐫🐩.

Comunque stiano le cose però…. Io non sarò lì !

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