La legge della causalità contro l’ateismo

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La legge della causalità contro l’ateismo

🕒 Martedì, 09 Settembre 2025 – Ore 12:09


Un poco d’ironia

la vita tecnologica

Gli atei hanno un dio. Non lo chiamano Jahvè, né Allah, né Krishna. Lo chiamano “caso”. Lo venerano con fervore, lo invocano per spiegare l’origine della vita, e lo difendono con una passione degna di un crociato. Ma il loro dio ha un problema: non sa costruire nulla. Anzi, distrugge. Se sei tra quelli che non hanno paura di mettere in discussione i dogmi del pensiero dominante, leggi questo articolo. Commenta, rifletti, e magari scopri che la logica ha più fede di quanto sembri.n


La legge della causalità e la necessità di una causa prima ✨

La legge della causalità è una delle pietre angolari del pensiero razionale. Nulla accade senza una causa. Ogni effetto ha un’origine, ogni movimento un motore. Questo principio non è una credenza religiosa, ma una regola osservabile in ogni ambito della realtà: dalla fisica alle emozioni, dalla biologia alla cosmologia.

Origine della vita e volontà creatrice

Quando si parla dell’origine dell’universo, la domanda inevitabile è: cosa ha causato il Big Bang? La scienza descrive il “come”, ma non il “perché”. E qui entra in gioco la causa prima, che molti chiamano Dio. Non un vecchio con la barba, ma un’intelligenza originaria, un principio ordinatore, una volontà creatrice.

La legge della causalità contesta l’ateismo, perché l’ateismo, nel suo rifiuto di una causa intelligente, si scontra con la logica stessa. Dire che “tutto è nato per caso” equivale a dire che un dizionario può nascere da una esplosione in una tipografia. Possibile? No. Né scientifico.


La sinfonia della vita: spartito e direttore 🎼

Immagina una grande orchestra sinfonica: decine di strumenti, musicisti esperti, un teatro gremito. Ma… niente spartito. E niente direttore. Il risultato? Un caos musicale che neppure il caso riuscirebbe a giustificare.

Lo spartito è il DNA: la partitura biologica che guida ogni cellula, ogni funzione, ogni sviluppo. È scritto con precisione matematica, eppure genera emozioni, pensiero, bellezza. Ma anche lo spartito, da solo, non basta. Serve un direttore: qualcuno che dia il tempo, che coordini, che interpreti. Quel ruolo, nella sinfonia della vita, è svolto da Dio — la causa prima, l’intelligenza che ha dato avvio all’esecuzione.

La legge della causalità contesta l’ateismo, perché il caso non dirige orchestre. Non crea armonia, non genera bellezza. Al massimo, fa cadere gli spartiti per terra. La vita, invece, è una sinfonia maestosa, e ogni nota è lì per un motivo.


Dio è uno, ma le religioni lo raccontano in mille lingue 🌍

Se Dio è la causa prima, allora è unico. Non può esserci più di un principio originario. Tuttavia, le religioni lo hanno descritto in modi diversi, secondo la cultura, la lingua, le tradizioni e la mentalità dei popoli. Questo non nega l’unità di Dio, ma testimonia la varietà dell’esperienza umana.

Cristiani, musulmani, ebrei, induisti, buddisti: tutti cercano lo stesso mistero, lo stesso fondamento. Cambiano i nomi, i riti, le immagini, ma il cuore è lo stesso. Un Dio che dà senso, che crea, che ama.

La legge della causalità contesta l’ateismo, perché l’ateismo ignora questa convergenza millenaria, preferendo credere che l’universo sia un errore ben riuscito. Ma l’ordine non nasce dal disordine, e la bellezza non è figlia del caos.


Il caso non crea: la termodinamica lo conferma 🔥

Il secondo principio della termodinamica afferma che l’entropia — cioè il disordine — tende ad aumentare. In parole semplici: lasciato a se stesso, ogni sistema si degrada. Le cose si rompono, non si costruiscono. Il caso non genera complessità, la distrugge.

Eppure, la vita sulla Terra è un’esplosione di ordine, varietà e bellezza. Come può essere nata “per caso”? Non può. La vita è l’unica eccezione apparente alla legge dell’entropia, e questo suggerisce che dietro ci sia qualcosa — o qualcuno — che la guida.

La legge della causalità controlla l’ateismo, perché solo un’intelligenza può invertire la tendenza naturale al disordine. Solo una volontà può creare strutture complesse, coscienza, amore, pensiero.


Conclusione: la logica è spirituale 🧠💫

Negare Dio non è segno di razionalità, ma di chiusura. Accettare una causa prima non significa aderire a una religione, ma riconoscere che l’universo ha un senso. E che la nostra esistenza non è un errore, ma un progetto.

La legge della causalità è contro l’ateismo — e lo fa con eleganza, con scienza, con filosofia. Perché il pensiero, quando è libero, non può che cercare la verità. E la verità, spesso, ha il volto di Dio.


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