La progressione della criminalità giovanile
Una pericolosa escalation di violenza e comportamenti devianti che caratterizzano la progressione della criminalità giovanile, rendendo sempre più difficile il recupero di questi giovani e incidendo drammaticamente sulla società.
L’educazione scolastica è storicamente mutilata e priva di coscienza morale.
Un’educazione scolastica plasmata da una forte ideologia di sinistra, spesso accompagnata da un ateismo ideologico, può avere effetti profondamente negativi sulla formazione dei giovani. Tale modello educativo tende a promuovere una visione del mondo fortemente relativista e materialista, in cui la dimensione spirituale ei valori tradizionali vengono esclusi o trascurati. Questo approccio riduce ulteriormente la capacità dei ragazzi di sviluppare un senso solido di identità, radicato in principi stabili e trascendenti.

L’ateismo ideologico, inteso come la negazione sistematica di ogni valore spirituale o religioso come base educativa e morale, contribuisce a un senso diffuso di vuoto esistenziale tra i giovani. Privati di riferimenti certi e di un orizzonte valoriale superiore, molti rischiando di cadere in una crisi di significato che li rende vulnerabili alle derivate emotive e comportamentali, favorendo anche forme di ribellione e disagio sociale.
Parallelamente, l’educazione ideologica di sinistra, con il suo forte orientamento al politicamente corretto e all’inclusivismo esasperato, spesso riduce l’importanza della disciplina, del rispetto dell’autorità e dell’impegno personale. Questo crea un mix pericoloso dove manca il rigore educativo necessario per costruire la responsabilità individuale, mentre si alimentano atteggiamenti permissivi o addirittura di rifiuto delle regole sociali.
Il risultato è un terreno fertile per la progressione della criminalità giovanile, dove i giovani, privi di solide radici morali e spirituali, possono cadere facilmente in comportamenti devianti e antisociali. L’assenza di punti di riferimento certi e di un’educazione equilibrata permette a queste tendenze di radicarsi profondamente, con conseguenze sempre più difficili da contrastare.
In conclusione, la combinazione di un’educazione fortemente ideologizzata di sinistra e un ateismo dogmatico mette a rischio la crescita sana ed equilibrata dei giovani, alimentando il disagio e la devianza piuttosto che prevenire la progressione della criminalità giovanile, perchè ? è presto detto: “Perchè se Dio non c’è, tutto è permesso. Basta che non ti vedano i carabinieri ! “
La progressione della criminalità giovanile: un fenomeno allarmante 🚩
E’ormai una realtà che allarma esperti, famiglie e istituzioni. Non si tratta più solo di piccoli reati occasionali, ma di una evoluzione verso comportamenti sempre più violenti e strutturati. Si osserva, infatti, un abbassamento dell’età media del primo reato, che spesso avviene prima dei 15 anni. Parallelamente, i reati commessi da questi giovani sono sempre più gravi, con un incremento preoccupante delle rapine e delle lesioni personali. Questo scenario suggerisce che non si tratti solo di episodi isolati, ma di una vera progressione che rischia di radicarsi a lungo termine nella società.
Le cause della progressione della criminalità giovanile: fattori sociali e psicologici 🔍
Le cause della progressione della criminalità giovanile sono molteplici e oltre a quelli citati prima coinvolgono anche fattori sociali sia psicologici che spesso si intrecciano in modo complesso.
Dal punto di vista sociale , tra le cause principali vi sono:
- Contesti familiari disfunzionali : famiglie con relazioni conflittuali, mancanza di affetto o di modelli educativi positivi. La presenza di un “cattivo esempio” e di ostilità nelle relazioni genitoriali può favorire l’apprendimento di comportamenti devianti.
- Condizioni socio-economiche svantaggiate : povertà, emarginazione sociale, difficoltà economiche che isolano e marginalizzano i giovani, soprattutto nelle periferie urbane o in contesti con minoranze etniche. Questa situazione alimenta il senso di esclusione e rabbia.
- Ambientazioni sociali povere di valori e riferimenti stabili : assenza di punti di riferimento educativi e sociali (vedi mancanza di coscienza morale ) che contribuiscono alla formazione di comportamenti antisociali.
- Influenza del gruppo dei pari : il senso di appartenenza al gruppo e la pressione dei coetanei possono spingere a trasgressioni e atti criminali, in particolare quando il rischio non è percepito come racconto.
- Esclusione sociale e discriminazione : specie tra i ragazzi immigrati o provenienti da contesti culturalmente diversi, che in assenza di integrazione sociale possono ricorrere all’aggregazione in gruppi devianti.
Dal punto di vista psicologico e individuale, risultati cruciali
- Disagi psicologici e problemi relazionali : disturbi del comportamento, difficoltà emotive e conflittualità endofamiliari sono spesso riscontrati. La violenza come metodo relazionale, vissuta o subita, può predisporre i giovani a comportamenti devianti.
- Abbandono scolastico e mancanza di inserimento positivo nei contesti educativi : ciò limita le opportunità e contribuisce al disagio.
- Traumi e stress post-traumatico : esperienze traumatiche nell’infanzia o adolescenza possono agire come fattori di rischio per la devianza.
- Formazione dell’identità fragile : l’adolescenza è un periodo cruciale in cui la costruzione dell’identità può essere influenzata negativamente da fattori interni e sociali, spingendo alcuni giovani verso forme di devianza per affermazione o riconoscimento sociale.
Infine, fattori contemporanei come l’uso dei social media amplificano i fenomeni di emulazione e la diffusione di comportamenti violenti tra i giovani.
In sintesi, la progressione della criminalità giovanile nasce da un intreccio di elementi sociali, economici, familiari, psicologici e culturali che, se non contrastati con interventi adeguati, rendono difficile l’interruzione di questa drammatica escalation.
L’estrema difficoltà di recupero dei giovani criminali: un allarme sociale 🔥
Nella progressione della criminalità giovanile, uno degli aspetti più allarmanti è l’estrema difficoltà nel recupero di questi giovani. La loro delinquenza tende a non essere episodica ma ad assumere caratteristiche di recidività e aggravamento comportamentale. Le istituzioni dedicate al recupero e alla rieducazione si trovano spesso di fronte a situazioni complesse. I ragazzi che presentano disturbi psicologici, conflitti familiari e una crescente durezza nei confronti delle regole sociali. Questi elementi fanno sì che il reinserimento sociale diventi un compito arduo, che richiede risorse, tempo e strategie si integrano raramente, sufficienti a invertire una progressione ormai consolidata.
Le conseguenze della progressione della criminalità giovanile sulla società ⚠️
La progressione della criminalità giovanile non rappresenta solo un pericolo per chi la compie, ma anche una minaccia diretta per la società tutta. L’aumento della violenza, le gang giovanili sempre più organizzate, e la diffusione della microcriminalità, creano un clima di insicurezza che impatta su intere comunità. Questa evoluzione allarma non solo per la frequenza degli episodi, ma anche per la loro intensità e il coinvolgimento di fasce di età sempre più basse. È importante dunque considerare che ignorare o sottovalutare la progressione di questo fenomeno significa permettere che diventi parte integrale e sistemica del tessuto sociale.
Commento finale:
La progressione della criminalità giovanile rappresenta una crescente emergenza sociale che richiede un approccio integrato tra prevenzione, interventi educativi e supporto psicologico. Solo così sarà possibile evitare che una realtà che oggi appare ancora gestibile diventi una crisi sistemica irreversibile.
Data e ora: Venerdì, 25 Luglio 2025, 16:48 CEST
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